Riprendiamo le interviste che mi piace definire “con gli occhi degli Expat” (le trovate tutte nella sezione Incontri) insieme a un’amica blogger dalla storia particolare, anche se credo che, come lei, siano ormai in tante vista la flessibilità e lo spirito di adattamento che richiede oggi il mondo del lavoro. Si chiama Alicia Iglesias Cortes, spagnola, all’età di 11 anni trasferitasi in Italia con la famiglia. Poi dall’Italia all’Asia all’Inghilterra e, infine, alla Russia. Lei dice <credo che il fatto di aver “perso” la mia patria in cosi giovane eta’ mi abbia resa un po’ cittadina del mondo>. Una a cui non solo piace viaggiare, ma vivere in un paese straniero, poterlo conoscere in profondità, studiarne la lingua e la cultura, sentirsi parte di esso.
Oggi vive a Mosca con suo marito e due piccoline, Amira di 3 anni ed Emma 1 anno. Nonostante il freddo e le difficoltà di imparare a rapportarsi con una metropoli da 11 milioni di abitanti mi dice <Ho trovato un posto in questa grande capitale anche per me. Adoro le mie bambine ma amo molto avere tempo anche per me ed e’ per questo che mi sono iscritta all’università’ dove aggiungo ai miei studi di lingue e letterature straniere la conoscenza del russo (o almeno ci provo!). Credo che una mamma riesca a dare molto di piu’ quando non vive solo per le sue creature ma anche per se stessa>. Parole sante, direi.
Le ho fatto qualche domanda sulla sua nuova vita moscovita:
- Come mai tra tante nazioni la Russia?
Bella domanda! In realta’ la Russia non e’ stata una scelta. Mio marito e’ ingegnere e viene spesso mandato all’estero dalla sua azienda. Prima di Mosca siamo stati a Singapore e a Londra.
- Da quanto tempo la vostra famiglia è a Mosca? con che spirito hai affrontato il trasferimento e come è stato l’impatto iniziale?
Il trasferimento in se’ non e’ stato per facile. Eravamo a Londra quando ci hanno dato la notizia e io, oltre a lavorare, ero incinta della nostra seconda bambina quindi vi lascio immaginare…Comunque siamo a Mosca da un anno e solo ora posso dire di aver cominciato ad ambientarmi veramente. I primi mesi ho vissuto in una sorta di limbo dove il mondo intorno a me sembrava indecifrabile. Poi pian piano ho cominciato a capire un po’ di russo e ad abituarmi ai ritmi e alle intemperie di questa città’. L’arrivo dell’estate e’ stato il grande premio per essere sopravvissuta all’inverno moscovita. La citta’ infatti si e’ trasformata radicalmente e mi ha regalato una ventata di colore e allegria del tutto inaspettata.
- Quali sono le principali differenze tra la mentalità italiana e quella russa?
Non posso affermare di conoscere i russi in profondità ma l’idea che mi sono fatta per ora e’ di un popolo serio e timido abituato a sopportare con pazienza intemperie di vario genere, anche climatologico. Questo li rende molto meno espressivi degli italiani ma anche meno “insoddisfatti cronici” da un lato. Comunque i lati in comune non sono pochi e a volte basta un po’ di pazienza o un bicchierino di vodka per tirare fuori un po’ del lato latino che c’e’ in ogni russo.
- Sei riuscita ad instaurare rapporti interpersonali? hai avuto problemi di integrazione? Vita sociale? Ci facciamo un po’ i fatti vostri 😀
Trovare amici a Mosca e’ molto piu’ semplice di quello che generalmente si crede. Gli espatriati non sono tantissimi e cosi’ e’ piu’ facile sentire il bisogno di aggregarsi. Io sono stata molto fortunata. Tra la scuola della piccola, il lavoro di mio marito e le mie lezioni sono riuscita a fare un giro di amicizie anche qui e le occasioni per fare vita sociale non ci mancano.
- Com’è la qualità della vita moscovita? Dicono sia un “paese per giovani”, in espansione economica, una città aperta 24 ore su 24. Confermi?
Confermo in pieno. Mosca e’ una capitale esplosiva quanto le “sorelle” Londra e New York. Purtroppo la qualita’ della vita non e’ molto ben distribuita e puo’ essere molto alta come molto bassa. Accanto ai giovani in Ferrari che parcheggiano la macchina davanti ai locali di tendenza e sperperano interi stipendi in una notte, ci sono anche i meno fortunati senza tetto che popolano i sotto-passi moscoviti. Per loro le cose non sono di certo facili soprattutto in inverno quando la temperatura scende anche a -30. In realta’ esiste anche una classe media anche qui, ma non e’ immediata. Bisogna lavorarci un po’ per coglierla. Inizialmente si notano solo gli eccessi.
- Quanto conta parlare il russo, parlaci della tua scelta di tornare all’università per studiarlo (e qui hai tutta la mia solidarietà, io per tre anni a Praga ho studiato alla serale ceco con scarsissimi risultati)
Il russo e’ fondamentale… tutte le scritte, anche quelle della metro, sono in cirillico. Studiare una lingua come il russo per una laureata in lingue e letterature straniere come me e’ una grossa opportunità, soprattutto in vista di un ritorno al mondo del lavoro dove questa lingua sara’ sempre piu’ richiesta. Non e’ facile frequentare un corso giornaliero quando hai due bambine e devi correre da una parte all’altra della citta’ ma con un po’ di buona volonta’ si fa questo ed altro. D’altronde e’ come se fossi una normale mamma lavoratrice!
- Quali sono le difficoltà principali contro cui ti scontri giornalmente?
Il traffico e la lingua sono senza dubbio le piu’ grandi barriere. Ieri ad esempio ho impiegato due ore per fare un tragitto che normalmente e’ di venti minuti. Una qualsiasi avaria, incidente o un minimo blocco del traffico possono congestionare seriamente la citta’.
- Come si vive la maternità e come si conciliano le esigenze di mamma di due bambine piccole a Mosca con il desiderio di ritagliarti un po’ di tempo per te? Quella moscovita è una società per le famiglie?
Si conciliano con quattro lettere: t a t a. Non avrei mai pensato di averne bisogno ma qui a Mosca e’ stata una scelta imprescindibile. Non avendo la famiglia vicino ne la possibilità’ di mandare la piu’ piccola all’asilo nido abbiamo trovato questa soluzione e sta andando alla grande. L. fa parte della nostra famiglia ormai e si prende cura della piccola come una zia. Grazie a lei posso permettermi “piccole/grandi gioie quotidiane” come andare ogni giorno a portare e riprendere la grande all’asilo, andare a lezione, tuffarmi in piscina…I bambini occupano un posto molto importante nella cultura russa basta vedere la quantita’ incredibile di parchi e parchetti che ci sono in ogni angolo della citta’. Prima di viverci non avrei mai pensato a Mosca come ad una destinazione per famiglie con bambini ma sono sempre piu’ convinta di poterla consigliare vivamente anche a chi viaggia con i piu’ piccoli.
- Una cosa che ti piace di Mosca e una che non ti piace per niente
Mi piace moltissimo tutta la cultura e la storia che si respira in questa citta’, le tradizioni che ancora vivono in molti dei suoi abitanti e la neve che brilla al sole d’inverno ma non sopporto il grigiore delle giornate autunnali, gli edifici d’epoca sovietica così’ anonimi e tristi e l’eccessiva quantità’ di negozi e catene. Ops…tu mi chiedevi solo una cosa…io ne ho elencante tre.
- Quali sono le prime cose da fare arrivati a Mosca, consigli utili per chi ha qualche giorno da dedicarle e vorrebbe qualche consiglio da chi ci vive e la conosce bene
Tralasciando i classici (ma comunque imperdibili) “must do” come il Cremlino e la Piazza Rossa consiglio vivamente anche di visitare parchi come il “Gorki” o i “giardini dell’Hermitage”, di trascorrere un pomeriggio nel quartiere dei Patriarschi Prudi, di passeggiare in uno dei numerosi boulevard e di sorseggiare un cocktail nei bellissimi locali della Ex Fabbrica di Cioccolato soprattutto lo Strelka, con le sue viste spettacolari sulla Moscova e la Chiesa del Cristo Salvatore.
Grazie mille ad Alicia per averci aiutato a conoscere Mosca forse in modo differente. Sperando un giorno di averla come guida speciale in una futura trasferta moscovita, questo è il suo blog Seguendo il coniglio bianco . Se vorrete conoscerla meglio e seguirla in questa sua parentesi di vita moscovita, stay tuned !!! 😀