Tre isole thailandesi sulla costa est, tre anime nettamente diverse, e tre amiche ai tempi dell’università alle prese con un lungo viaggio nella terra del Siam. Thai significa libero e la parola libertà credo sia la sintesi migliore per quel mese passato a gironzolare da Bangkok in giù. Dovevamo andare a nord. I nostri programmi erano cambiati per necessità, due ragazzi americani, col quotidiano alla mano e gigantografia in prima pagina delle alluvioni a Nord, ci convinsero a dirottare sul Sud e sulle isole. Oggi parliamo di quelle ad Est.
Isole che sono cambiate, non immaginatevi solo paradisi terrestri, sabbia borotalco, 4 capanne sulla spiaggia e una manciata di pescatori..per quello meglio andare altrove 🙂 Oggi la realtà è ben diversa. Sono mete turistiche in prima linea, location bellissime ma occidentalizzate e questo significa servizi, alberghi, i locali e discoteche. Anche se basta noleggiare un motorino, andare su strade meno battute, visitare qualche tempio, fermarsi a parlare con i locali per ritrovare lo spirito autentico di un paese tra i più affascinanti. Ma cerchiamo di capire in cosa si differenziano, qual è il loro stile, la loro anima.
1. KOH SAMUI
Arriviamo al porto e contrattiamo il passaggio su un pick-up che ci carica coi nostri zainoni dietro, open air. Il nostro punto base sarà su una delle due spiagge migliori dell’isola, Chaweng.
L’anima di Koh Samui è più “Formentera style”, ci sono grandi resort, mare di giorno e aperitivi sulla spiaggia, baretti, gente, uno sproposito di negozietti specializzati in copie di grandi firme, mercatini, struscio serale. In una parola sola è movida. Ma non fermatevi qui, sarebbe un delitto. Alla guida di due motorini Honda con marce a pedale, pezzi d’annata, scopriamo in poco tempo un paesaggio collinare, stradine sterrate, giungla fitta, la cascata Nam Tok Na Muang proprio al centro dell’isola, un villaggio di pescatori e il tempio del Big Buddha coi suoi elefanti.
Questa Samui più autentica ci piace molto di più…peccato solo per un dettaglio, si decide che la mia amica debba imparare a guidare il motorino proprio quel giorno lì e dopo poca strada non aveva ancora ben presente come frenare, va dritta dritta nel vialetto d’ingresso di una discoteca, e si stampa su una delle statue che arredano il viale. Niente di grave per fortuna. Dai cespugli è uscito un thai sorridente (tutto dire sulla loro natura) con un mattone per raddrizzare la scocca anteriore! Motorino riconsegnato al buio la sera per camuffare il danno e fuga a gambe levate per paura che scoprissero che era tutto storto. Roba da ragazzi dai 🙂
La sera il momento migliore, per cena tutti i resort apparecchiano direttamente sulla spiaggia, tavolini e pesce fresco in bella mostra da scegliere e cucinare. Atmosfera rilassata, palmeti sulla testa, lanterne soft e sabbia nei piedi, fantastico. Il mare lo chiamano “mare di giada”, a parte alcune spiagge a Chaweng Noi, tra i massi granitici di Lamai, e nella piccola baia di Tongtakian, è un pò diverso dal classico immaginario caraibico…ha un colore verdastro dovuto alle microalghe e alle correnti perchè il reef intorno all’isola non è corallino, però molto calmo e senza onde.
Link utili: http://www.isoladikohsamui.it/
2. KOH PHANGAN
La nostra tappa successiva è Koh Phangan. Isola dall’anima Hippy, vita giovane e easy…ogni notte di luna piena si tiene un Full Moon Party, 20 anni che la tradizione va avanti e raduna persone da tutti i paesi, si ritrovano qui a ballare sulla spiaggia, bere e “fare baldoria” (un eufemismo) sulla Haad Rin beach. Partiamo da qui, musica a palla sempre Abba, Simon & Garfunkel, tutto molto Flower Power e gente che si aggirava tra un albero e l’altro…un amico commenta “fatti come zucchine”! avete capito il genere, no?
L’intera isola è bellissima, molto meno contaminata, più vicina all’idea di paradiso tropicale intatto, poche baie con piccoli resort appartati e tranquilli, solo ultimamente pare che siano comparsi resort più attrezzati. Ricoperta da una fitta foresta e puntellata di cascate. In realtà avrebbero meritato una visita anche il Wat Phu Kao Noi e altri tempi antichi, per non parlare del parco nazionale marino di Ang Thong lì vicino, ma per noi si avvicinava la fine del nostro mese thailandese e abbiamo preferito un po’ di beato relax.
Si sa che nei paradisi tropicali potresti fare un incontro ravvicinato con qualche sorpresa: due cose mi sono rimaste ben in mente. La prima sono i tanti tuffi in compagnia delle “pulci d’acqua”, entravi in acqua e iniziavi a sentire una marea di pizzicottini sulla pelle, sono piccolissimi insetti rompiballe. E poi, visto che non andavamo esattamente nei mega-resort 5* per contenere i costi, diciamo che spesso le condizioni igieniche erano un filino lontane dai nostri standard e potreste trovarvi, come è successo a me, un ragnone peloso nella turca del bagno o un simpatico geco addosso dentro al vestito!
Link utili: http://www.kohphangan.it/
3. KOH TAO
Chiudiamo in bellezza con la mia preferita, la piccola, l’isola tartaruga. Anima tranquilla, zero festaiola, e natura stupenda. Niente fighetti, niente hippy, paradiso dei divers, qualche ristorantino in spiaggia, cuscini per guardare il tramonto in santa pace e nulla più. Qui conta solo il mare e il suo azzurro, i coralli e i pesci, lo snorkeling e le immersioni, qui regna la pace. Siamo lontani dal caos, niente lusso, in mezzo a baie candide, massi lisci granitici e acqua trasparente. Più adatta alle famiglie con bambini e a chi non cerca diversivi.
Si raggiunge in giornata con due ore e mezzo di traghetto, ma vale lo sforzo. Poche strade, spesso sconnesse e simili a una vera trincea, mare e cielo cobalto, enormi massi scuri e un fogliame di sfondo verdissimo, natura allo stato puro. L’ultima giornata del viaggio prima del ritorno la passiamo qui, sulla lunga spiaggia di Sairee…e chi se la dimentica più! 🙂
Link utili: http://www.ko-tao.it/
Qui una gallery semiseria (più semi che seria) di vecchie foto scansionate … rigorosamente made in Thailand
Madonnaaaaaaaaaaaa che flash, che ricordi, che tempi, che gente, che vita, che libertààààààààààààààààààààààààààààààààààààà. Grazie grazie grazie
esatto, direi che la sintesi è perfetta e rende bene l’idea 🙂
Ti scopro con un post sulla Thailandia e devo dire…hai colto i 3 spiriti che oggi caratterizzano quei 3 fazzoletti di terra che emergono nel Golfo di Thailandia…
grazie Andrea, e chissà tu quante ne sai al riguardo 🙂 io ho avuto la fortuna di andarci una sola volta…anche se la voglia di tornare non manca mai e la prossima sarà a nord!
Grande Monica, hai risvegliato il mio spirito d’avventura… anche se la prossima volta salterò la parte del ragnone peloso nella turca! Anche per me Koh Tao è stata un sogno. Ma una vacanza non riesce bene solo perché si visitano posti splendidi: ci vuole una splendida compagnia (Lariam permettendo!), e io ce l’avevo!
eh, cara Fede, è cambiato un bel pò…una volta tanto dovremmo fare un colpo di testa e rifarci una vacanzina noi tre, sai che risate!
Ciao, oltre a queste mete che non metto in dubbio siano stupende, cercate di visitare anche il Nord della Thailandia: ti lascia un’emozione indescrivibile! 😀
la mia prima scelta era il nord, poi per problemi di alluvione non siamo potute andare. Vorrà dire che dovrò tornare, e magari nella stagione giusta 🙂 grazie Lisa